CALAMARO

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  1. max pura vida
     
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    CALAMARO (loligo vulgaris)

    e' il classico cefalopode che spesso viene definito totano erroneamente,soprattutto in toscana e in genere dai pescatori del tirreno.
    Il calamaro è un mollusco cefalopode con corpo fusiforme allungato. Ha un mantello cilindrico sopra il capo che contiene gli organi interni. Nel mantello è anche presente una conchiglia cornea (il calamo) allungata a forma di lancia. Il corpo ha due pinne unite a formare un rombo (nel totano, spesso confuso con il calamaro, le pinne formano un triangolo), il capo ha due occhi laterali. Il calamaro ha in tutto dieci braccia con ventose: otto più corte e due tentacoli più lunghi con estremità a forma di clava. Sono note in tutto ventidue specie di calamari del genere Loligo diffuse nei mari di tutto il mondo. Nel Mediterraneo ne vivono due specie: Loligo forbesi e Loligo vulgaris. Nel nostro mare la lunghezza massima dei calamari è di 40 cm (l'esemplare nella foto in basso e' gia' piu' raro visto la grandezza..), mentre sono molto comuni molluschi di 15-25 cm. Lungo le nostre coste il calamaro si pesca quasi ovunque, ma le quantità maggiori sono pescate in Sicilia (il 43% del totale nazionale) e in Adriatico (il 35%).
    I calamari che stazionano generalmente in acque profonde in alto mare,nel periodo estivo,iniziano l'avvicinamento alle isole maggiori,per raggiungere l'apice lungo le nostre coste dall'autunno e in ogni caso nei mesi che vanno da novembre a febbraio.Qusto,a causa della temperatura delle aque che li induce ad accostare in cerca di cibo,specialmente nelle ore notturne e nelle primissime ore del mattino.

    pesca al calamaro:
    prima di tutto c'e' da dire che per pescare i calamari,la lenza dovra' essere di un diametro piuttosto grande che arrivera' fino agli 80\100 mm di diametro e sara' avvolta in un sughero;questo per essere maneggiata con tranquillita',in particolare con le dita che la terranno per mantenere il movimento oscillatorio.Una lenza sottile causerebbe dolorosi tagli (questo ovviamente pescando "a mano").Usando una ormale canna da bolentino invece il diametro della lenza potra' calare di molto.
    Le zone di pesca sono differenti e variano a seconda delle zone.Generalmente pediligono i fondali misti con presenza d scogli e posidonia e le secche in mezzo al mare.Un picco che risale da 80\100 mt e raggiunge i 30\40 da' una certa garanzia della presenza di questi cefalopodi.Le ore migliori sono dal calar del sole ,fino alle 18\19,anche s,nelle secche isolate in mezzo al mare,la pesca si protrae per tutta la notte.In genere,sottocosta,raggiunta l'oscurita',si varia la tecnica e si passa dallo scarrocio ad una leggera trainetta.

    pesca a scarroccio:
    La classica tecnica di pesca dalla barca e' lo scarroccio.Cosi' seguiamo la corrente senza avere ancora e,ad una certa distanza di scarroccio,si torna nel luogo doe ci sono state le migliori catture.Pescando in prossimita' della costa ,sara' imprtante avere dei riferimenti a riva (mire),che ci permetteranno con facilita'di compiere i giusti movimenti da fare in mare.Giunti sulluogo di pesca fileremo le lenze (parliamo sempre di lenza a mano)in mare stando ben attenti che quese,a causa della corrente,non finiscano sotto la barca;e' infatti indispensabile compiere l'azione di pesca o perpendicolarmente al fondo o con le lenze portate dalla corrente davanti a noi.Una volta raggiunto il fondale (ce ne accorgiamo dal filo piu' blando),alzeremo gli artificiali di un paio di mt dal fondo e cominceremo ad imprimere il richiamocon il braccio compiendo un movimento oscillatorio dal basso verso l'alto.L'avventarsi del calamaro sulle esche si avvertira' con un appesantimento della lenza.Ora iniziamo il recupero tenendo sempre la lenza in trazione,e non appena il calamaro giungera' sott la barca andra' salpato molto velocemente.

    le esche:
    principalmente si usano le totanare.In genere due:la primapresentauna deriva solitamente in piombo che ne determina un andamento particolaredurante il richiamo e ,in specifica,funge anche da zavorra per un veloce affondamento.La seconda in genere e' un gamberone colorato di varie dimensioni,posto ad una distanza di un paio di metri dalla prima e unito ad essa con una girellina con moschettone.La colorazione e le dimensioni del gamberone hanno una certa importanza,legata alla presenza o meno della luna e alla clorazione dell'acqua.
    Per moglio compiere l'azione di pesca e' preferibile che i pescatori alternino la colorazione delle esche valutando cosi' le piu' catturanti.

    peca a traina:
    la tecnica migliore da compiere col giungere del buio e' la trainetta lenta,fatta preferibilment a remi o a velocita' non superiore ai 2 nodi.Col bio infatt i calamari tendono adavvicinarsi ala superficie per cacciare i pescetti che vi stazionano.Questa tecnica si pratica con due lenze che si defilano da poppa,ben distanziate dalle canne,al cui capo si lega una girella con moschettone,A questo si lega con un semplice cappio il terminale dello 0,16 e quindi la totanara.Una lenza si fara' "lavorare"a circa 30 mt dalla poppa,piu 8\10 mt di finale compreso il gamberone;laltra,piu' distanziata,a circa 40 mt dalla poppa con identico finale.

    palamito ai calamari:
    useremo totanare al posto deli ami,e sostanzialmente la sua costruzione e' simile al normale palamito a galla.Le totanare dovranno essere saldate ad una bacchetta metallica lunga 20 cm con un foro finale dove andra' inserito il filo da congiungere alla "madre"per mezzo del moschettone.la madre sara' formata da spezzoni di ilo di 10 mt ciascuno,che verranno uniti fra loro con un anello di metallo del diametro di 1cm.Questo anello servira' si per unire il bracciolo con la totanara,sia per unire il bracciolo con la natta di galleggiamento in superficie.
    Per la madre utilizzeremo una matassa di nylon del diametro del 0,100 procedendo con l'inserimento dei primi 10 mt di matassa dentro la cassa del palamito.Passati i primi 10 mt legeremo l'anello di metallo.A questo fisseremo quindi il bracciolo per la natta,della lunghezza di 2,5 mt,e il bracciolo della totanara di uguale lunghezza;quindi procedermo analogamente scorrendo altri metri di filo e unendo i braccioli fino ad esaurimento degli stessi.In totale risulteranno 30 braccioli.Il filo da usare per i braccioi sara' dllo 0,50mm.
    I braccioli dovranno essere completi d moschettoni e precedentemente sistemati in anticipo e lasciati in barca per essere nseriti a completamento del palamito ovvero quando la "madre"viene calata inmare e si presentano di volta in volta gli anelli.Non conviee inserirli prima perche' s potrebbero creare grossi grovigli.

    quali marche\colori?
    di marche e possibili artificiali catturanti ce ne sono a migliaia....comunque le piu' consciute sono :
    -yo zuri
    -yamashita
    -predator

    per quanto riguarda forme e colori fa da padrona la forma a gamberone,piu' o meno sfumata e striata nelle livree.I colori piu' catturanti sono quelli arancio striati oppure quelli dotati di striature,ma con colori piu' forti come il fuxia,il rosso,il verde fluorescente,il blu ecc.
    tra le ultime uscite in commercio troviamo i Feromon skin con corpo cangiante e i predator,gamberoni multicolor con striature d'oro e argento oltre agli yamashita a corpo snodato.Seguono a ruota gli intramontabili yo-zuri fatti a mano,disponibili in altri colori e con varie striature.

    il giusto movimento:
    il movimento di richiamo della totanara con il filo,deve essere deciso ed ampio allo stesso tempo.Spesso il calamaro si aggancia quasi all fine dell'alzata del braccio.In questo caso e' facile perdere il momento buono perche' la ferrata non puo' essere immediata.La prontezza e furbizia del pescatore e' indispensabile al punto che ,bisogna intervenire con l'altra mano,alzando con decisione e ulteriormente il filo.

    occhio al filo:
    nel corso della cattura ,il filo recuperato (per le lenze a mano)andra' a finire spessotra i piedi del pescatore,sempre in maniera casuale.E' molto importante muoversi poco,cercando di non causare grovigli con i piedi che farebbero perdere del tempo prezioso,spesso creando un caos indescrivibile di nodi e volte.

    attenti allo schizzo....:
    una volta in superficie e immediatamente dopo essere stati salpati,espellono dal sifone o acqua o inchiostro.Non si sa bene quale sia lo stimolo per l'uno o per l'altro elemento,fatto sta che sovente capita di bagnars viso,corpo,mani,ed altro sia con colore chiaro acqua,o con il terribile nero fumo,difficile anche da togliere.

    calamaro in cucina
    I calamari sono venduti freschi o congelati; è preferibile scegliere molluschi piccoli (più giovani) perché sono più teneri e gustosi. Le carni sono magre, con un buon contenuto di vitamine e sali minerali, ma sono ricche di tessuto connettivo, per cui richiedono una buona masticazione. Gli esemplari freschi hanno un colore intenso e brillante; quando non sono freschi tendono a ingiallire.
    Nella dieta - A causa del basso contenuto calorico e del relativamente alto indice di sazietà, il calamaro è un'ottima fonte di proteine a basso tenore calorico. Ovviamente occorre astenersi dal consumarlo fritto, come invece è tradizione; preferibilmente, va gustato in insalate di mare con poco olio (meglio aceto balsamico) oppure in umido con altri molluschiper quanto riguarda le ricette ce ne sono a centinaia,tutte gustose:
    .alla verza
    -ai carciofi
    -fritto di calamari
    -arrosto
    -imbottiti
    -in umido
    -ripieni
    -gratinati
    ecc ecc



    foto max pura vida

    Edited by max pura vida - 1/12/2009, 16:43
     
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  2. napoleoneIII
     
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    un'altra bella schedona corposa! :01.gif:

    personalmente ho un sistema un po' diverso di pesca per quel che riguarda la traina...oltre alle canne che pescano a galla, metto anche gli stim, per portare l'artificiale in pesca 3-4 metri sotto.ovviamente trainando al buio gli stim sono posizionati abbastanza vicini alla barca (6-7 metri) con 15-20 metri di finale dallo stim all'artificiale. anche i monofili li uso assai più robusti, 30-35 e ho preferenza per artificiali che richiamano il pesce foraggio (quindi i classici colori blu/bianco, nero/bianco, sgombretto etc etc), e solo in condizioni di acqua non particolarmente buona (quindi un po' torbida) mi oriento verso colori sgargianti.
    Altra cosa a traina non uso mai l'artificiale a forma di gambero (la totanara appunto), ma questo genere di artificiali, che hanno sempre il classico cestello di aghi in coda



     
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  3. max pura vida
     
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    :01.gif: :01.gif:
    ottimo...
     
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2 replies since 23/11/2009, 13:06   4523 views
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