AGUGLIA

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  1. max pura vida
     
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    AGUGLIA:

    ordine:beloniformi
    famiglia:belonidi
    genere:belone
    specie:belone acus

    Notissimo pesce dalla caratteristica forma allungata,quasi serpentiforme,con le due mascelle prolungate a becco e appuntite,si che la sua denominazione e' anche quella di pesce ago o beccaccino di mare.La mascella superiore ,negli esemplari adulti,e' piu' lunga dell'inferiore.
    Bella e' la colorazione,dal dorso azzurrognolo e brillante,con il ventre argenteo dai riflessi madreperlacei.
    Le pinne,molto piccole,sono disposte in posizione molto arretrata.Sono pesci vivaci e carnivori,la cui lunghezza puo' arrivare vicino al metro,mentre il peso puo' arrivare a circa un chilo.Quando sono inseguite da tonni e altri pesci compiono guizzi fuor d'acqua riuscendoanche ad effetuare piccoli voli.
    L’aguglia è un pesce predatore, e vive in branchi sempre in movimento: nel periodo che va da Novembre a Marzo, questi pesci si inabissano in profondità, anche mai troppo lontano dalla costa o dalle secche in mare aperto. Da Aprile-Maggio fino al termine dell’estate si riportano in superficie avvicinandosi alla terra, sempre in continuo movimento, alla ricerca del cibo. Localizzare i branchi di aguglie è abbastanza semplice, poiché i branchi di aguglia si muovono poco sotto il pelo dell’acqua, causando sulla superficie caratteristici ondeggiamenti semicircolari, che risaltano nettamente soprattutto quando il mare è calmo. Quando, durante la buona stagione, le aguglie tornano ad inabissarsi in profondità, è un segno anomalo, che indica chiaramente perturbazioni atmosferiche: altrimenti, questo pesce resta durante tutta la buona stagione in acque superficiali. Le aguglie seguono di norma i branchi di sardine e di acciughe<>, loro cibo prediletto ed abituale. Il periodo della riproduzione è la primavera: la femmine depongono le uova in zona di mare dove siano presenti alghe o piante acquatiche. Le uova hanno circa tre millimetri di diametro, e sono munite di sottili filamenti che servono ad attaccarsi alla flora sommersa.


    pesca all'aguglia:
    Per ciò che riguarda la pesca dell’aguglia con la canna da lancio dalla costa, sarà opportuno tenere bene presente lo stato della marea, che quando è bassa tende ad allontanare le sardine e le acciughe dalla costa, per cui sarà perfettamente inutile insidiare l’aguglia. Al contrario, quando c’è alta marea, l’aguglia è presente, oltre che in mare aperto, nei pressi delle coste rocciose, delle scogliere di porto e dei frangiflutti, cosi che sarà questo il momento più indicato per tentare di catturarla.

    montature per aguglia con la bolognese:



    Perciò che riguarda la canna da adoperare, è opportuno usare quella da lancio, lunga 4-5m, robusta ma non eccessivamente pesante. Potremo così lanciare piuttosto a lunga gittata nella corrente la lenza lasciando poi che quest’ultima venga poco a poco verso il largo, in modo da aumentare le probabilità di attacchi all’esca da parte del pesce. Serviranno circa un centinaio di metri di filo super, preferibilmente sullo 0.25, per caricare la bobina del mulinello. Vista la lunghezza dei lanci, è ovvio che occorre una zavorra di pesantezza adeguata per il galleggiante. Solitamente, un consiglio che offro ai pescatori che si apprestano per la prima volta a questo tipo di pesca, di usare dei galleggianti piombati, scorrevoli, da circa 30g, proseguendo sulla montatura con un finale di circa 1.5-2m dello 0.12 ed un amo del 16. Mentre per chi ama la tecnica dello spinning può divertirsi anche con questo montando su un filo madre dello 0.16-0.18 uno sbirulino trasparente G2, una girella n°10 e lo stesso un terminale di circa 1.5-2m dello 0.12 e un amo del 14.

    Una volta allamata, l’aguglia oppone una disperata resistenza, fuoriuscendo a volte anche dall’acqua con guizzi furibondi e con torsioni su se stessa. Una volta stremata la si può recuperare, anche se difficilmente sarà del tutto doma. Se il mare è calmo ( condizioni di pesca ottimali ) si può recuperare un po’ di lenza appena eseguito il lancio, per far inseguire l’esca all’aguglia. Tentativi di questo tipo portano a frequenti successi. Se al contrario il mare è un pò mosso, conviene lasciare derivare il sughero dalla corrente, in attesa che la preda potenziale sferri il suo attacco.

    L’esca più indicata per l’aguglia per le scorse montature descritte è il bigattino. Un’ altra possibile esca è costituita da una sottile striscia di pelle alla quale va attaccato un pezzetto di carne di sardina fresca, oppure code di scampi o tremoline. L’aguglia può essere insidiata anche con la traina, utlizzando sempre lenza dello 0.25 trainata a mano o montata su canne molto leggere, con piuma artificiale provvista di amo o con il cucchiaino, in oltre trainando con l’esca giapponese con al termine un pesciolino finto ad una velocità massima non superiore ai 3 nodi.

    aguglia come esca:
    L'esca più usata per la traina con il vivo, è l'aguglia. Questo piccolo pelagico è facilmente catturabile, permette un innesco rapido ed efficace e risulta gradito da tutti i predatori. Per innescare l'aguglia viva esistono diversi sistemi, conviene quindi conoscerne bene due o tre ed eseguirli alla perfezione. In genere s'innesca con due ami il primo del 5/0 che trapassa dal basso verso l'alto il becco, ed il secondo del 6/0 inserito sotto pelle all'altezza della pinna anale, questo è l'innesco migliore ai fini del nuoto dell'esca, ma sulla ferrata del pesce bisogna essere pronti e veloci. Sempre con due ami si può bloccare il filo del terminale con un tubicino di plastica sul becco dell'aguglia ed inserire i due ami entrambi del 6/0 sotto pelle a 6-7 centimetri di distanza tra loro. Un innesco molto valido per dentice e pesce serra si effettua con tre ami del 5/0, uno a chiudere il becco e gli altri due sotto pelle uno in pancia e l'altro vicino alla coda. Tale innesco garantisce una più facile ferrata, ma vincola molto il nuoto dell'aguglia ed è chiaramente più visibile.

    L'aguglia è un'ottima esca anche morta, ed addirittura congelata. In ogni caso bisogna rompergli la spina dorsale in tre o quattro punti. L'innesco si effettua con due ami del 4/0, legando il becco con il cotone cerato sul filo dopo aver inserito un piombo ad oliva da 15 grammi sulla lenza. Il piombino si fissa nella parte inferiore della testa tra le branchie, legandolo sull'aguglia con del cotone cerato o del filo interdentale, fatto passare preventivamente nel foro del piombo.l'aguglia morta funziona bene anche da congelata per i serra (ovviamente con terminale in cavetto d'acciaio).

    aguglia in cucina:
    sinceramente io non mangio questo tipo di pesce,lo usiamo solo per esca.comunque si presta a diverse cotture e di seguito metto una ricetta usata da parecchia gente:

    Ingredienti quantità ingrediente
    1000 G Aguglie
    800 G Pomodori Maturi Sodi
    1 Cipolla
    1 Spicchio Aglio
    Prezzemolo
    Origano
    Olio D'oliva Extra-vergine
    Sale
    1 Macinata di Pepe
    ricetta per 4 persone, 442 calorie a persona

    Preparazione :
    Pulite e spinate le aguglie ricavandone dei filetti che lascerete poi riposare in frigo ricoperti da un canovaccio. In un tegame fate ammorbidire un trito di aglio e cipolla nell'olio, poi unite i pomodori pelati (tuffateli per un attimo in acqua bollente) privati dei semi e tritati. Salate e fate restringere il sugo per una ventina di minuti su fiamma bassa. Trascorso questo tempo unite origano e prezzemolo tritati e una macinata abbondante di pepe; quindi adagiate i filetti di aguglia nel sugo di pomodoro e continuate la cottura per circa 15 minuti rivoltando il pesce e smuovendo il tegame per i manici di tanto in tanto. Infine, a cottura ultimata, sistemate il pesce su un piatto di portate e servite.

    Edited by max pura vida - 29/11/2009, 15:51
     
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