SGOMBRO

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. max pura vida
     
    .

    User deleted


    SGOMBRO:scomber scomber
    ordine:perciformi
    famiglia:scombridi
    genere:scomber
    specie:scomber scombrus

    La famiglia degli sgombridi,pur appartenendo all'ordine dei perciformi,ordine straordinariamente vasto che racchiude nel suo ambito pesci dalle caratteristiche apparentemente molto dverse,viene acomunato ad altre famiglie quali quella della palamita (vedi scheda relativa)e dei tonni,a ostruire il sottordine degli sgombroidei.Le caratteristiche salienti,dalla forma del corpo,abitudini e sistema di pinne,sono molto simili in tutte queste specie appartenenti appunto a questo citato sottordine.

    caratteristiche:
    il corpo e' fusiforme,iniziante con una bocca piuttosto grande nella quale la mascella inferiore sporge sulla superiore,portata da un muso di forma conica abbastanza regolare,che termina con uno stretto peduncolo caudale sprovvisto di carena mediana ed al quale il corpo arriva con una rastrematura piuttosto regolare.L'occhio e' dotato di una palpebra adiposa grande e sempre ben evidente ed il suo margine posteriore giunge al'altezza del termine dell'apertura boccale.La linea laterale ,che inizia subito dietro l'opercolo e continua in posizione mediano-superiore per terminare nella meta' del peduncolo codale,nonpercorre una linea dritta,ma sgue il percorso in maniera ondulata.Le due pinne dorsali sono piuttosto distanti tra di loro:le prime con 11\12raggi spinosi,ha forma triangolare ed inizia subito dopo l'inserzione delle pinne ventrali;la seconda dorsale,molto arretrata,comprende soltanto 10\12 raggi molli ed e' opposta all'anale,10\11 raggi ,dei quali il primo e' spinoso,che ha praticamente oltre alla stessa struttura,la medesima conformazione .Sia la seconda dorsale che l'anale sono seguite da una serie di pinnule,5,ben distribuite tra la fine delle pinne ed il peduncolo caudale.La pinna caudale alla base della quale sono presenti due piccole carene per parte,e' di medie dimensioni ed i suoi lobi hanno il margine piuttosto acuto.
    Anteriormente alle ventrali,di medie dimensioni,e quindi della prima dorsale.Troviamo le pettorali la cui dimensione e' sempre modesta.Anatomicamente gli sgombri presentano la caratteristica di non avere ,al pari di altri parenti pelagici,la vescica gassosa.Il coloredel corpo e molto caratteristico:il dorso blu,nel quale si possono intravedereriflessi verdastri,e' percorso da una serie di strisce strette e sinuose di tono molto scuro:i fianchi sono molto chiari e in questi ,al pari del dorso,sono presenti toni argentei metallici.
    Il comunissimo sgombro,che da noi puo' superare raramente il mezzo metro,si trova facilmente in tutte le acque che bagnano la nostra penisola.Gregario per antonomasia,questo pesce spccatamente pelagico,compie una serie di migrazioni che lo portano a raggiungere durante il periodo rproduttivo acque piu' prossime alle coste;questo avviene verso la fine dell'inverno,inizio primavera,e la femmina depone uova dal diametro medio di un millimetro dalle quali fuoriesce dopo circa una settimana una larva di quasi 5 cm.In breve tempo vengono raggiunte moli piuttosto grandi per avannotti di pochi mesi,ed in 2 anni,le dimensioni sono di circa 20 cm.
    Il cibo dello sgombro e' piuttosto vario :piccoli pesci ed altri rappresentanti di quello che e' chiamto zooplancton.

    pesca allo sgombro:
    . I veri specialisti di tale pesca sono gli sportivi della costa Adriatica. Lì, infatti, esistono veri e propri Charter da pesca che mettono a disposizione grossi "barconi" e una volta giunti nella zona di pesca, brumeggiano abbondantemente, per attirare sotto l'imbarcazione gli sgombri. A volte ci si posiziona vicino le piattaforme, anche se avvicinarsi è vietato. Intorno alle piattaforme metanifere, infatti, prospera una vera e propria oasi di pesce, con tutte le varietà possibili, a partire dai piccoli sciarrani per finire a ricciole e tonni giganti.Solo all'inizio della primavera i grossi branchi di sgombri si avvicinano alla riva (ma parliamo di tirreno e Jonio). Qui si possono pescare sia con piccole imbarcazioni sia dalla riva, sia a traina che a spinning o a bolentino. E' un pesce ottimo da mangiare e la sua cattura è ricercata anche per utilizzarlo quale esca viva, soprattutto per il drifting a tonni, ma anche per la traina con il vivo a ricciola o dentici. E' un pesce combattivo e la sua potenza viene esaltata se combattuto con attrezzature leggere, nell'ordine delle 2/6 libbre. Il segreto per effettuare catture multiple, una volta trovato il branco, è quello di pasturare abbondantemente, al fine di farlo andare in frenesia alimentare. In questa situazione comincerà a mangiare tutto quello che gli viene a tiro, compresi i nostri artificiali che saranno composti da piumette o lenze giapponesi. Anche con piccoli artificiali (minnow e ondulanti) è possibile insidiarli imprimendo alla canna un movimento sinuoso e costante, praticamente a spinning.Per la ricerca del branco è importante avere a disposizione un buon ecoscandaglio al fine di stabilire un primo contatto. Poi, anche per mezzo di pasturatori si può trattenerlo sotto la barca ed iniziare le fasi di pesca.L'esca che principalmente viene usata è la sardina, ma i cefalopodi, i vermi e soprattutto il pesce azzurro sono ottimi, compresa l'aguglia. La parte inferiore, quella argentea è la parte che più si presta all'innesco ed inoltre per via del suo colore è molto attirante. IL peso medio dello sgombro, nel mediterraneo, in questi ultimi anni è andato via via diminuendo, per passare dai 360 grammi di qualche anno agli attuali 160 grammi. Naturalmente nel periodo che va da settembre a dicembre si trovano gli esemplari più grandi. La sua pesca, quindi, diventa interessante ed appassionante soprattutto con cannette leggere, tipo da spinning o da legering. Addirittura viene anche pescato con la bolognese. Il filo dovrà essere molto sottile ed in questo modo le allamate saranno superiori e la nostra sportività troverà il massimo della competizione e quindi soddisfazione.
    Il terminale sarà composto da tre o più ami. Si potranno usare esche vive (sardina aggiuga) o anche artificiali, tipo piumette, come nella foto in basso.

    traina leggera per lo sgombro:
    Si possono catturare sia a traina che a barca ferma.
    Per la traina essendo pesci in stazionamento a mezz'acqua o sul fondo è necessario utilizzare piombi o sistemi di affondamento tipo Stim o Deep.
    Come esca essenzialmente cucchiaini (Martellati, Gran Pescatore, lisci, di misure tra i 3 e i 4 centimetri) o minnows (Rapala o Yo Zuri dai 4 ai 7 centimetri nelle più svariate colorazioni).
    Terminale dello 0,25 o 0,30 lungo circa cinque metri, girella media, madre dello 0,60 se usiamo lenze a mano o inferiore se usiamo canna e mulinello.
    Velocità di traina circa tre nodi.
    Su un fondo dai dieci metri in giù possiamo mettere un piombo da quattrocento grammi su una canna e da duecento grammi sull'altra, posizionandoli entrambi a circa trenta metri dall'esca e filandoli in mare per circa quaranta metri.
    La toccata non è mai molto energica vuoi per il peso trainato vuoi per le dimensioni delle nostre prede.
    Quindi sempre occhio a qualsiasi movimento del cimino.
    Con gli affondatori a scarpetta (Stim ed altri) la cosa è meno impegnativa.
    Grazie ai vari fori che questi attrezzi presentano è possibile modificarne l'assetto in maniera tale da posizionare le esche a vari livelli e con divergenze opposte.
    Bellissimo è il fatto che una volta allamato il pesce con il proprio peso modifica la corsa della scarpetta che risale in superficie rendendo visibile la cattura

    esche artificiali:
    Le esche utilizzabili in questa tecnica sono diverse e si adattano a differenti prede e situazioni. Vediamole in dettaglio:

    Piume Semplici
    Facili da costruirsi da soli, pratiche da usare e molto efficaci con alcune prede sono, tra le esche artificiali, una delle più utilizzate e trovano largo impiego nella traina costiera. Sono quasi sempre la scelta migliore per insidiare le occhiate, le aguglie, i sugarelli e gli sgombri. Devono essere sempre presenti in barca anche in settembre/ottobre quando si avvicinano alla costa anche i pelagici (palamite, lampughe, ecc.) che le gradiscono parecchio, sopratutto se con testina piombata, piume gialle e occhietti rossi. Il suo comportamento in acqua imita un piccolo avanotto e, per questo, deve lavorare molto in superficie, senza però "sciare". Quindi devono essere usate senza zavorre e a velocità non elevate.

    Cucchiaini
    Anche i cucchiaini ondulanti dai 6 ai 15 cm. sono largamente impiegati con successo nella traina costiera per insidiare spigole, occhiate, sugarelli, sgombri, aguglie, ricciole di piccola taglia, palamite, ecc. Innumerevoli le forme e le opzioni per questo artificiale: martellati, a specchio, con o senza piumette, con più ancorette, smaltati e colorati. La nostra preferenza si orienta verso i modelli più semplici, lucidi e affusolati, con o senza piume a seconda delle situazioni. L'artificiale in questione imita un pesciolino in difficoltà, con un movimento non lineare. Ricordate che il cucchiaino deve essere sempre usato con una zavorra, anche di pochi grammi a monte della girella di attacco del finale.

    Minnows
    Questo artificiale, chiamato impropriamente "Rapala", è un artificiale che riproduce più o meno fantasiosamente, un pesciolino-esca che con il suo nuoto oscillante e le sue vibrazioni attraggono non poco i predatori. Indicato per prede più importanti come spigole, serra, ricciola, dentice, può pescare a diverse profondità, partendo da qualche decina di cm. dalla superficie a diverse decine di metri. Comunque, come per l'ondulante, deve essere sempre zavorrato con un piombo (meglio se "guardiano") ad una decina di metri dall'artificiale

    montature:
    Montatura Piume armate o giapponesi
    È essenzialmente una montatura leggera costituita da uno spezzone di monofilo Ø 0.18/0.25 su cui è già montata la piuma. Lo schema è il seguente:



    La lunghezza del terminale può variare dai 5 ai 12 metri a seconda della specie insidiata e dal natante utilizzato, preferendo la massima lunghezza se si usano barche a motore e le più corte con imbarcazioni a remi o a vela. La piuma deve essere montata con ami stagnati di misura variabile tra il 16 e il 10. Possono essere usati anche ami normali ma potrebbero dimostrarsi inadeguati se ci imbattiamo in un pesce un pò al di sopra della media.


    Montatura per Cucchiaini
    Questa montatura prevede sempre l'uso di un piombo, montato in linea con l'artificiale, oppure "guardiano" in caso si peschi più in profondità. Gli schemi sono i seguenti:




    In questi casi il terminale può essere lungo dai 10 ai 15 metri ed è più robusto, con un Ø di 0.25/0.30. L'impiego del piombo guardiano si rende necessario quando peschiamo a maggiori profondità ed il suo compito è quello di avvisare il pescatore che ci si sta imbattendo in un fondale basso e che l'ondulante potrebbe rimanere agganciato. A questo punto, qualche giro di manovella al mulinello o un aumento della velocità, riporta l'artificiale in acque tranquille. Il piombo guardiano, in fase di recupero, viene imbarcato prima e tolto dalla girella tramite il moschettone e si è quindi più liberi da impedimenti nel salpare il pesce.


    Montatura per Minnows
    Per i minnows si adotta la stessa montatura dei cucchiaini, utilizzando però grammatture più leggere per il piombo, in modo da non falsare il movimento ondeggiante dell'artificiale:





    Anche in questi casi, valgono le considerazioni fatte per le montature precedenti.

    Dove e Quando
    Gli ambienti marini più indicati per questa tecnica sono presenti entro le 3/4 miglia dalla costa, anche se, nella maggior parte dei casi, pescheremo molto più vicino alla costa e su fondali che possono variare dai 8/10 mt. a qualche decina. "Hot Spot" sono le secche, i dislivelli di fondale, le insenature degradanti, le imboccature dei porti, spiagge con buoni fondali. Le condizioni atmosferiche ideali sono costituite da mare appena mosso o in scaduta con acque non eccessivamente torbide. Buone anche le condizioni di onda lunga con vento teso di terra.

    sgombro in cucina:
    -fagiolini
    -al finocchio
    -al forno con salsa
    -al ribes
    -alle acciughe
    -al forno con salsa di yogurt
    -ecc

    sgombro al cartoccio:
    quantità ingrediente
    4 Sgombri Da 150 G
    20 Foglie Spinaci
    1 Presa Sale
    Abbondante Pepe
    Persone:4 Calorie per persona:433

    Preparazione
    Mondare e lavare bene le foglie di spinaci in abbondante acqua e asciugarle. Pulire il pesce, eliminando le pinne e le interiora, lavarlo, asciugarlo e insaporirlo, dentro e fuori, con 1 presa di sale e abbondante pepe. Prendere 4 quadrati di carta di alluminio di tale grandezza da poter contenere ciascuno un pesce e suddividervi sopra le foglie degli spinaci. Su queste mettere il pesce e chiudere i cartocci. Poi disporli in una pirofila con un po' d'acqua e infornare a 210 gradi per 20 minuti circa.






    foto concesse da Napoleone..
     
    Top
    .
  2. napoleoneIII
     
    .

    User deleted


    direi che scheda più completa non si poteva fare...ottimo Max :01.gif:
     
    Top
    .
  3. max pura vida
     
    .

    User deleted


    :D
    ti ringrazio damiano..
    ho cercato piu' notizie possibili proprio perche' avevi parlato di questa possibile scheda eh eh.. ci ho messo qualche giorno perche' era un po' lunga
     
    Top
    .
  4. Marlin --PASSIONEPESCA--
     
    .

    User deleted


    bravissimo max.. e poi cn le foto di da ci sta da dio ;) ottime anche le foto delle montature ;)
     
    Top
    .
  5. napoleoneIII
     
    .

    User deleted


    aggiungo io solo una cosa in merito alla pesca a traina alla bella scheda di Max

    oltre alle montature che ha citato lui c'è anche quella che vede l'impiego degli STIM, di cui mi pare si è già parlato in altre discussioni...comunque, giusto per informazione gli stim sono degli affondatori/segnalatori...cioè portano l'artificiale in pesca ad una data profondità e ci segnalano la mangiata del pesce tornando in superficie.

    posto una foto di alcuni stim che ho io che avevo scattato per il sito del mio amico Franco Stanzione.





    come si vede dalla foto ne esistono di vari tipi, più o meno pesanti, più o meno grossi, in grado di portare le esche a diverse profondità.
    giusto per dare un dato pratico: quello blu nella foto porta l'esca tra gli 8 e i 18 metri, quello color acciaio tra i 5 e i 10 e l'ultimo tra il metro e i 5-6.

    la profondità a cui farli andare si determina usando i fori che hanno nella parte centrale a cui si attacca il trave...solitamente il foro più vicino alla coda dello stim porta lo stesso a pescare più a fondo, mentre quello più vicino alla punta lo porta più in superficie...

    ci sarebbe altro da dire in merito...se a qualcuno interessa discutiamone :01.gif:
     
    Top
    .
  6. max pura vida
     
    .

    User deleted


    Gli affondatori idrodinamici.
    Ci troviamo di fronte a oggetti costruiti in metallo o in plastica, di varie dimensioni e fogge, (a scarpetta, ad ogiva, a slittino, a navetta spaziale, ecc.) che scendono a causa della loro forma appositamente studiata a tale specifico effetto. L'affondamento può essere diminuito o aumentato sia cambiando la posizione di attacco della lenza sia operando sulla velocità della barca. Questi dispositivi funzionano per profondità limitate e costante; di solito, quando si superano i 4 nodi salgono a galla come pure salgono a galla quando il loro equilibrio è compromesso dalla presenza di pesci allamati; esercitano inoltre una fortissima trazione sulle lenza e quindi sono poco compatibili con le canne; anche perché, una volta giunti a bordo, il recupero della parte restante della lenza deve essere fatto sempre a mano.

    Fra gli affondatori idrodinamici vanno annoverate anche le palette metalliche o di plastica delle quali sono muniti, nella loro stragrande maggioranza, i cosiddetti minnows o pesci finti. Queste palette provocano un affondamento autonomo talché in acque non troppo profonde, diciamo grosso modo fino ai 4-5 metri, non c'è bisogno di aggiungere altro. Ma quando si traina a fondale è spesso necessario spedire in basso i nostri simulacri, avvalendoci dei sistemi di cui abbiamo parlato sopra. In questi casi per calcolare la profondità di lavoro dei minnows bisogna sommare due valori: quello dell'affondatore propriamente detto e quello del pesce finto; ai fini di tale calcolo ci potremo avvalere dei dati riportati nell'apposita tabella che si riferisce all'affondamento autonomo di alcuni modelli di Rapala (i pesci finti più usati), rimorchiati a una distanza pari a quella normalmente prescritta per la traina di fondo (15 o più metri). E per finire, tre consigli pratici validi in ogni caso quando si traina con lenze affondate.

    Evitare sempre di fare curve troppo strette;
    tenersi ben lontani dai segnali indicanti la presenza di reti da posta o parangali; nella speranza, spesso purtroppo delusa, che non ci siano in giro attrezzi non segnalati affatto;
    se si avverte, attraverso l'ecoscandaglio, la presenza di un ostacolo immerso in una fascia acquea inferiore, uguale o vicina alla profondità a cui navigano le nostre esche (e non c'è tempo di fare altro) aumentare subito e considerevolmente la velocità.
     
    Top
    .
  7. napoleoneIII
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (max pura vida @ 27/11/2009, 11:38)
    Gli affondatori idrodinamici.
    Ci troviamo di fronte a oggetti costruiti in metallo o in plastica, di varie dimensioni e fogge, (a scarpetta, ad ogiva, a slittino, a navetta spaziale, ecc.) che scendono a causa della loro forma appositamente studiata a tale specifico effetto. L'affondamento può essere diminuito o aumentato sia cambiando la posizione di attacco della lenza sia operando sulla velocità della barca. Questi dispositivi funzionano per profondità limitate e costante; di solito, quando si superano i 4 nodi salgono a galla come pure salgono a galla quando il loro equilibrio è compromesso dalla presenza di pesci allamati; esercitano inoltre una fortissima trazione sulle lenza e quindi sono poco compatibili con le canne; anche perché, una volta giunti a bordo, il recupero della parte restante della lenza deve essere fatto sempre a mano.

    Fra gli affondatori idrodinamici vanno annoverate anche le palette metalliche o di plastica delle quali sono muniti, nella loro stragrande maggioranza, i cosiddetti minnows o pesci finti. Queste palette provocano un affondamento autonomo talché in acque non troppo profonde, diciamo grosso modo fino ai 4-5 metri, non c'è bisogno di aggiungere altro. Ma quando si traina a fondale è spesso necessario spedire in basso i nostri simulacri, avvalendoci dei sistemi di cui abbiamo parlato sopra. In questi casi per calcolare la profondità di lavoro dei minnows bisogna sommare due valori: quello dell'affondatore propriamente detto e quello del pesce finto; ai fini di tale calcolo ci potremo avvalere dei dati riportati nell'apposita tabella che si riferisce all'affondamento autonomo di alcuni modelli di Rapala (i pesci finti più usati), rimorchiati a una distanza pari a quella normalmente prescritta per la traina di fondo (15 o più metri). E per finire, tre consigli pratici validi in ogni caso quando si traina con lenze affondate.

    Evitare sempre di fare curve troppo strette;
    tenersi ben lontani dai segnali indicanti la presenza di reti da posta o parangali; nella speranza, spesso purtroppo delusa, che non ci siano in giro attrezzi non segnalati affatto;
    se si avverte, attraverso l'ecoscandaglio, la presenza di un ostacolo immerso in una fascia acquea inferiore, uguale o vicina alla profondità a cui navigano le nostre esche (e non c'è tempo di fare altro) aumentare subito e considerevolmente la velocità.

    io su un paio di cose non sono d'accordo...l'affondamento non si varia cambiando la posizione di attacco della lenza, intendendo per lenza il terminale...l'unica cosa che cambia spostando il terminale (a destra o a sinistra nei buchi che si vedono in coda) è la direzione che lo stim prende quando si gira o quando il pesce lo fa agallare...cioè finale a sinistra gira a sinistra, finale a destra affiora a destra...sempre un disegnino che ho fatto per il sito del mio amico :lol:



    la profondità si varia spostando sui buchi che ha centrali (nelle foto purtroppo non si vedono) il trave che va dalla barca allo stim .

    altra cosa...ci sono stim che vanno bene per tutte le andature...quindi non penso che arrivati ad una certa velocità smettano di funzionare...ovviamente se uno uno stim piccolissimo da traina agli sgombri e vado a 10 miglia questo non riuscirà a pescare, ma se ne trovano di tutti i tipi
     
    Top
    .
6 replies since 26/11/2009, 20:48   3335 views
  Share  
.