SARDINA

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  1. max pura vida
     
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    SARDINA: sarda pilchardus

    Tipo: Pesci
    Teleostei
    Nome scientifico: Sardina pilchardus
    Famiglia: Clupeidae (Clupeidi)
    Ordine: Clupeiformes (Clupeiformi)

    Risponde comunemente ai nomi di sarda,sardella,sardina;pesce lungo fino a 25 cm ,dal corpo moderatamente compresso ai lati,carenato ventralmente,dalle grandi squame caduche come in tutti i clupeidi.La colorazione e' verde-oliva o bluastra superiormente,argentea brillante nelle altre parti laterali e inferiori.La sottospecie mediterranea e sardina pilchardus sardina;come la predene e' tipicamente pelagica,e si trattiene a varie profondita',lontano dalla costa,fino alla maturita' sessuale,allorche' tende a salire verso la superficie raggruppandosi in mass compatte e a migrare verso le coste in cerca di acque basse ,la cui temperatura oscilli tra i 13 e i 23 gradi.
    Cio' avviene nei mesi primaverili e estivi.Le sardine,che si nutrono quasi esclusivamente di plancton e di minuti crostacei,hanno carni assai pregiate,seppure un po' grasse,e vengono consumate fresche (la griglia e' la miglior cottura),salate e specialmente sott'olio.
    La sapidita' dele loro carni,l'intenso odore che ne emana e che i diffonde rapidamente in acqua,anche a grande distanza,a causa delle sostanze oleose contenute nelle fibre,ne fanno una delle esche di prim'ordine,sia che le sarde vengano usate intere,a pezzi (filetti),sia che,frammentate o schiacciate,vengano usate come "brumeggi"o per "pasturare"

    sardina come esca.dettagli:

    Tra tutte le esche naturali, la sarda rimane l'esca regina, sia per il largo impiego che se ne può fare, sia per la facilità di reperimento e per il basso costo. Infatti, la sarda è il pesce azzurro più abbondante e viene pescato in gran quantità sia per il consumo diretto che per l'industria conserviera. Il suo successo come esca, nasce dal suo odore e dalla sua carne grassa che attira qualsiasi preda, dal ghiozzo al tonno gigante. Per questo, viene anche largamente impiegata per la preparazione delle pasture, sia fresca che in paste conservate. Inoltre si può conservare in diversi modi, sia congelandola sia mettendola sotto sale o olio. La sarda non deve essere confusa con l'acciuga, di cui molti credono essere uno stadio giovanile della sarda, che oltre a presentare un prezzo di acquisto più alto è senz'altro più magra nelle carni e meno "profumata". La sarda come esca viene impiegata praticamente in tutte le tecniche della pesca in mare, con discreti risultati, ed in alcune di esse è l'unica esca ad essere impiegata, come il Drifting al tonno gigante, oppure in particolari tecniche di pesca a fondo ai saraghi e ai gronghi. La sarda è anche molto utilizzata per la pesca al cefalo, innescata a piccoli tocchetti e nel bolentino sia medio che di profondità, innescata in vari modi, intera e a pezzi. Infine, nel surf casting e nel rock fishing, veste un ruolo di esca determinante per la pesca al grongo e alla murena ed è gradita sia dai grufolatori che dai predatori, anche di palato fine come la spigola e il pesce serra.
    Vediamo le diverse tecniche di innesco, per ogni disciplina:



    Pesca al cefalo e in generale pesca con la bolognese:

    Per questa specialità prevede di solito l'innesco a bocconi più o meno piccoli, in relazione all'amo usato. Bisogna tener conto che la carne della sarda è soda ma non dura e quindi la sua tenuta sull'amo non è eccezionale. Per ottenere i bocconi è meglio servirsi delle mani e non usare coltelli o forbici in quanto il contatto del metallo con le carni della sarda provoca una reazione che ne modifica l'odore, che viene senz'altro avvertita dalle prede più diffidenti, come la spigola o il cefalo. Per prima cosa togliamo la testa con le interiora ed apriamo a libro la sarda (foto 1), poi separiamo metà della sardina e priviamola delle spine del ventre (foto 2). Ora con il pollice e l'indice, ricaviamo tanti bocconi per l'innesco (foto 3). Questi pezzi possono essere più o meno grandi a seconda dell'amo e della preda che si sta insidiando e devono essere innescati infilando l'amo di lato al boccone facendolo ruotare ed infilando la punta dell'amo nella parte centrale, più resistente, facendo uscire l'ardiglione

    Pesca a Drifting:

    In questa specialità la Sarda è l'esca più utilizzata, visto che con la stessa si crea la scia di brumeggio che deve portare le prede in vicinanza della barca. E' molto importante che la sarda da innescare sia freschissima e di misura adeguata. Se viene innescata da sola, và infilata prima per il dorso e, ruotando l'amo, farne uscite l'ardiglione in prossimità della testa
    Un valido innesco, prevede il montaggio di due-tre sarde, infilate per gli occhi. Si prende la sarda con una mano e con l'altra si infila l'amo in un occhio facendolo uscire dall'altro. Si ripete la sequenza anche per le altre, fino a formare un "grappolo" molto invitante

    Pesca a Bolentino:

    Nel bolentino, a seconda della specialità, la sarda viene innescata a pezzi, a metà o intera. Nel bolentino profondo (Deep Fishing) si usa quella intera montata con uno o due ami e la metà, innescandolo con un solo amo, passato dalla coda o dagli occhi e poi facendo sparire la punta dell'amo nelle carni del taglio. Nel bolentino costiero o di media profondità, si innesca a pezzi con tecniche diverse. In quello costiero, quindi a basse profondità, si innesca solo la polpa, mentre nel bolentino di medio fondale la si innesca con tutta la pelle e la spina centrale.

    Surf Casting e Rock Fishing:

    Anche in queste specialità, in particolar modo nel rock fishing, la sarda viene innescata intera, con la classica montatura a più ami. Di uso più generale è la montatura della parte posteriore della sarda, privata della lisca


    Un'altro modo di innescarla, specialmente nel surf casting è quella "rivoltata", ovvero dove le carni della sarda sono rivolte verso l'esterno del boccone, con un conseguente aumento dell'effetto brumeggio.


    Questi sono i principali inneschi della sarda e le variazioni a queste o altri modi particolari di montare questa esca sono presenti in particolari tecniche o in alcune regioni italiane.
    Un'ultima considerazione: la sarda ha le carni ricche di olio (il così detto "olio di sardina") e risulta molto efficace quando l'acqua del mare ha una temperatura più alta mentre, con acqua più fredda (febbraio-marzo) risulta meno attirante.


    brumeggio con la sarda:tecnica

    sono diverse le pasture che vengono utilizzate, anche il relazione alla specie insidiata e alle esche usate, che impiegano come base il pane raffermo, arricchito di diversi elementi: croste di formaggio, sarde fresche tritate, pasta di sarde in salamoia, ecc. La ricetta base prevede:
    - due chili di pane raffermo grattuggiato (o ammollato)
    - mezzo chilo di sarde fresche tritate (oppure un chilo di pasta di sarde in salamoia)
    - Sale fino
    Preparazione: Se il pane è già grattuggiato, aggiungere a poco a poco l'acqua (possibilmente di mare), impastando con le mani, aggiungere le sarde tritate (oppure la pasta di sarde stemperata in poca acqua) e lavorare il composto fino a renderlo omogeneo. A seconda della consistenza che si vuole dare alla pastura, aggiustare il composto con altro pane grattuggiato o con altra acqua. Al composto daremo una consistenza più fluida se l'azione di pesca si svolgerà in prossimità della superficie, oppure una consistenza più densa se dobbiamo pescare in prossimità
     
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